Del resto non poteva essere altrimenti: sul centrale brasiliano (al minutaggio più basso dal 2012/2013, senza problemi fisici significativi nella seconda parte di campionato) l’ex tecnico del Pescara aveva costruito gran parte del proprio sistema difensivo, anche in fase di prima costruzione della manovra. Con alcune modifiche allo schema dei nuovi tornei nazionali, la squadra, allenata da Károly Csapkay e Gyula Feldmann, venne relegata in seconda serie. Nella prima parte di campionato, seconda maglia real madrid 2024 Cyril Théréau si era confermato come uno dei giocatori più affidabili della Serie A anche con la maglia della Fiorentina. A un certo punto della scorsa stagione Alex Sandro era il primo giocatore della Juventus per recuperi difensivi, occasioni create, cross e contrasti vinti: una sorta di arma totale sui due lati del campo, in grado di fare tutta la differenza del mondo tanto dal punto di vista fisico quanto da quello tecnico. La questione è complessa e riguarda la dicotomia tra ciò che Hamsik rappresenta per Napoli e ciò che può ancora dare al Napoli: da un lato c’è la narrazione dell’ultima delle bandiere che non può essere messa in discussione, dall’altra la realtà del campo che racconta di un elemento vittima di un pauroso downgrade dal punto di vista fisico che gli ha impedito di tenere un ritmo alto per più di un certo minutaggio in ogni partita e con le continue sostituzioni di Sarri studiate proprio per preservarlo sul medio-lungo periodo.
Diario gol rilancia oggi la clamorosa notizia del Real Madrid su Icardi, comprensiva di dettagli: per l’argentino sarebbero già state fissate le visite mediche in data 26 dicembre, 3 giorni dopo il match più importante e sentito dal punto di vista storico e sociale del campionato, El Clasico. 36 presenze e 5 gol in campionato, termina con la retrocessione. Due giorni dopo ero in campo: trovarsi a giocare contro il Real Madrid, in un nuovo campionato, in un nuovo Paese e fare il gol del pareggio è stato un insieme di emozioni davvero molto bella dopo mesi molto particolari. Ad inizio gennaio, nel raccontare le difficoltà che hanno caratterizzato i primi mesi in rossonero di Bonucci, Simone Torricini scriveva su Undici che «per valutare il rendimento di un giocatore non si può prescindere dall’osservazione del contesto che lo circonda», tanto più se il contesto è stato preparato per assecondare una letteratura forzata come può esserlo quella del “salvatore della patria” ad ogni costo.
A sei mesi dalla scadenza con i Dragoes, l’estremo difensore ha affermato di voler rimanere molto più a lungo di quanto preventivato, dopo essere arrivato nell’estate del 2015. Il Real Madrid dice no al Valencia per Mariano Diaz: nonostante il poco spazio riservato fin qui all’attaccante, le merengues avrebbero rispedito al mittente un’offerta pervenuta dal club del Mestalla. Nel 1999-2000 la squadra vinse la sua ottava Champions League in una finale tutta spagnola contro il Valencia (3-0). La finale fu raggiunta superando le due fasi a gironi, quindi il Manchester United ai quarti di finale e poi il Bayern in semifinale. Il fatto che Allegri, in occasione dell’andata dei quarti di Champions con il Real Madrid, coincisa con l’assenza per squalifica del bosniaco, gli abbia preferito Bentancur spiega come il giocatore sia ormai ai margini del progetto tecnico. Durante la stagione 2013-2014, il 17 maggio 2014, grazie al pareggio per 1-1 contro il Barcellona, vince il campionato insieme all’Atletico Madrid. Il 30 novembre, dopo 7 presenze e 1 gol, il club lo esclude dalla lista ufficiale dei giocatori confermati per la stagione seguente.
Nella sua miglior versione (quella dello scorso anno), Hamsik è stato il regista dinamico del Napoli, l’uomo che organizzava di volta in volta la manovra, spostando il pallone sulla prediletta fascia sinistra, o tagliando il campo in orizzontale, risultando il calciatore più creativo della squadra, con 2 occasioni create per partita e 5 palloni lunghi. La selezione dei giocatori che hanno maggiormente deluso le aspettative nella stagione appena conclusa: da Bonucci a Kalinic passando per Hamsik. Il Bonucci milanista non può essere giudicato negativamente tout court, maglietta real madrid ma rientra comunque in quel regime di ordinarietà prestazionale non sufficiente a supportare le tante (troppe?) aspettative. Affidandoci essenzialmente al principio del “ciò che poteva essere e non stato”. La rottura del crociato del ginocchio sinistro sul finire del 2015/2016 ha di fatto pregiudicato le ultime due stagioni del numero 8, proiettato in un limbo di astrazione e indeterminatezza che lo ha portato a disputare meno partite rispetto all’annata post infortunio (9 vs 15). Non a caso, parte dei problemi del centrocampo juventino di questa stagione nascono anche dalla parziale sottovalutazione del recupero a pieno regime di Marchisio che, al di là dell’incapacità di riuscire a ritrovare uno stato di forma accettabile, pare aver perso quella capacità di lettura anticipata di spazi e tempi che avrebbero consentito di affiancare a Pjanic un giocatore di qualità in grado di consolidare il possesso e facilitare l’uscita della palla dalla difesa.