A seguito del rinnovato accordo con Aurelio De Laurentiis, proprietario e Presidente del Calcio Napoli, maglia del napoli nuova il marchio si conferma sponsor tecnico della squadra partenopea. Io non mi diverto mai a perdere, odio la cultura della sconfitta e non la prendo mai bene (vita durissima eh), eppure oggi mi sono riconciliato, ho visto una squadra di calcio che ha giocato una partita di calcio. Donadoni ha messo Palacio, Difra, Verdi e Destro e vista così sembra che ci puzzi la vita ma dopo un paio di minuti si capisce che il Bologna è della partita e allora dai, allora esistiamo cazzo, allora torniamo al vecchio schema “vado allo stadio e vedo la mia squadra giocare a calcio”, roba che lo scorso anno sembrava di chiedere la luna. Giochiamo nella nostra metà campo, serve qualcosa a centrocampo, ah Fenù, serviva dai, entra Okwonkwo per uno spento Difra, maglie napoli personalizzate siamo alla mossa della disperazione. Rodrigo parla, sprona i compagni, arriva su ogni seconda palla, non tira indietro la gamba, corre, tiene la palla e la da anche via e allora vieni qui con quel bel codino che se vuoi ti porto le valigie, ti faccio il caffè e do anche lo straccio se serve.

Però poi Palacio si avventa come Taz su una seconda palla, lo stendono e c’è Simone che prende la mira. Adesso però sveglia che non teniamo un pallone dal gol. Altra farfallata di Mirante, dai bene però. Sarebbe bello non perdere la testa ed infatti i rossoblu reggono bene qualche minuto, poi Donadoni non ne può più di Destro (dicono che oggi abbia lottato, io stavo guardando Palacio mi sa) e lo toglie per Krejci per poi togliere anche Rodrigo per Petkovic. Petkovic per Palacio … Esce Poli entra Petkovic. Poi un Bologna non totalmente scoraggiante, soprattutto in Palacio, Poli ed Helander aperchè a dire il vero le fasce e la capacità di tenere palla son state un pianto. Son sei volte che perdiamo a Firenze di seguito. Ma questo ci mette in grande difficoltà, perciò pregherei il mio collega Piffari, poiché vi è una difficoltà nell’ascolto per la grande presenza, di prendere appunti che domani mattina consegneremo insieme a quanto stasera – io insieme a tutti gli altri colleghi – abbiamo detto. È stato detto che si tratta solo di una parte, che non basta, che è un profilo puramente numerario, che dentro non vi è il respiro dello sviluppo né quello della crescita.

Teniamo presente che molte di queste società, tra l’altro, sono rappresentate nella maggior parte delle loro azioni, in una grande percentuale dallo Stato. Bisogna darsi una svegliata dai, loro hanno pressato per settanta minuti e siam più loffi noi adesso, non possiamo sempre essere la squadra femmina delle due in campo. Tuttavia, ci rendiamo conto che, se all’articolo 63 è previsto un aumento di 90 milioni di euro, all’articolo 65, è prevista una riduzione del 7 per cento per il 2009 e addirittura del 40 per cento delle spese per le forze armate a decorrere dall’anno 2010? Come dicevo, dunque, abbiamo fatto bene ad anticipare la manovra, a fare in modo che entro l’estate l’Italia abbia un quadro certo per affrontare il prossimo triennio per quanto riguarda la finanza pubblica, a ricondurre così la legge finanziaria alla sua funzione originaria, evitando che essa sia snaturata dal solito, vituperato assalto alla diligenza che, inevitabilmente, si sarebbe verificato, se non avessimo introdotto nella manovra anche un esplicito richiamo al fatto che è ora di farla finita con leggi finanziarie che entrano in Parlamento per disegnare il quadro della finanza pubblica e che, nelPag. Questo decreto-legge propone di ridurre progressivamente l’indebitamento e vuole raggiungere un traguardo: quello di arrivare al rapporto debito pubblico-PIL nel 2011 al 97,2 per cento, scendendo quindi al di sotto di quel valore di 100 che, psicologicamente, potrebbe essere importante.

Va bene, dopo l’assenza alla prima col Toro faccio il mio esordio assoluto da abbonato milordino nel Kid’s Stand. Ecco, abbiam preso gol da Pezzella, un angolo lento sul secondo palo e tutti fermi a parte Krafth consistente nel contrasto come una dodicenne, un gol bellissimo dice Marocchi, a me sembra una vaccata ignobile di una difesa statuaria, ma dai pure. Niente continuiamo a lottare, senza paura e quando l’apertura pesca Difra sul palo lontano ed il suo tiro scavalca Reina io lo vedo che Masina è in fuorigioco, lo so benissimo, ma mi prendo il lusso di esultare spegnendo la parte di cervello razionale per tre secondi e ce lo meritiamo questo vantaggio inesistente. La palla è forte e cerca la parte bassa della traversa, vorrebbe fare “stock” e infilarsi con gioia per aspettare il boato della Andrea Costa, ma Reina fa il numero e la tocca quello che basta per fermarsi allo stock. Verdi è in serata e dopo uno scambio sulla sinistra fa fuori Gennarino e spara a cinque maledetti centimetri dal palo lontano a Reina battuto.