In un momento in cui il calcio femminile in Italia cresce – almeno per quanto riguarda i massimi livelli – non hai pensato che avresti potuto tentare questa strada qui? Preferisco l’esperienza sportiva americana a quella italiana, anche se mi piace molto giocare a calcio anche in Italia. Con la squadra mi sono trovata fin da subito molto bene. Sono molto contenta anche perchè questa è un’esperienza che ti fa crescere molto, e lo sto capendo giorno per giorno. Sinceramente non ci ho pensato, perchè non ho mai notato una significativa crescita del calcio femminile in Italia quindi ho pensato che questa esperienza mi avrebbe dato più soddisfazioni. Il confronto con l’esperienza sportiva in Italia com’è? Poca roba a confronto con le bacheche delle due Manchester e del Chelsea, dominatori dell’ultimo decennio. In questo semestre stiamo facendo due sessioni di corsa a settimana, due sessioni mattutine di box e due sessioni di tattica.
Nel semestre che va da agosto a gennaio invece, che è il periodo in cui si concentra il campionato, abbiamo ogni giorno il normale allenamento e due volte a settimana si giocano le partite di campionato. Il 20 gennaio 2018 è andato in scena il derby Cremonese-Parma con la presenza di circa 2mila gialloblù. La maglia era ovviamente bianca, con l’iconico logo societario disegnato da Paul Trevillion e col logo admiral (sempre in gialloblù) sulla sinistra. Speri di poter arrivare a vestire la maglia della nazionale? La nazionale è il grande sogno di tutti i calciatori e calciatrici. Il calcio è seguito con grande passione e svolge un importante ruolo di aggregazione sociale in molte comunità e nazioni. Quest’anno, a maggio, Zanetti ha detto addio al calcio giocato. Addio a Gigi Radice. Al momento non so ancora se resterò in America o tornerò in Italia, anche questo dipende da come vanno le cose e da ciò che sarà il mio volere dopo aver finito i 4 anni in America.
Le spese e i tempi di spedizione sono variabili e dipendono da quanto è distante da te l’oggetto, quindi se è in Italia, in un altro paese UE oppure in un altro continente. Qui i coach guardano molto alla fisicità, e infatti la maggior parte delle squadre sono molto fisiche e preparate tatticamente. 2407 Calcio: Tommaso Costantini parte per la Scozia. Con il passare del tempo, imparando la lingua e stando a contatto ogni giorno con la mia squadra, stanno nascendo belle amicizie, che a parer mio, è una delle cose più importanti in quanto si è distanti da famiglia e amici, e quindi stare bene e sentirsi parte del gruppo è di fondamentale importanza. Sicuramente la mia famiglia molto, i miei amici, e il cibo. Mi manca anche la mia ex squadra, con cui ho giocato gli ultimi tre anni, il mister Francesco Mucci, e tutte le mie compagne di squadra. Il tutto si concluderà con il pagamento di tutti gli arretrati grazie al Dott. Gallo che poi diventerà il proprietario del club. Gli allenamenti sono duri, ma giusti. Tutto il poliestere è stato fuso per avviare la produzione di filati, che sono stati poi convertiti in materiale tessile per le maglie.
Ogni squadra dovrebbe scegliere i colori delle proprie maglie. I suoi colori sociali sono il rosso e il blu, mentre il suo simbolo è l’aquila. Sì, nello scorso campionato ho conquistato diversi riconoscimenti: Freshmen of the year (la migliore del campionaro tra le ragazze che sono al primo anno), Most Valuable Player (miglior giocatrice) e First team All Conference (prima squadra). Silenzio. E’ partito il primo ordine di Atkinson. Tre di loro sono titolari nel XV ideale: Giada Franco in terza linea (“Brillante da vedere”), Beatrice Rigoni come primo centro (“Miss Sicurezza”) e Manuela Furlan ad estremo (“Vitale nelle vittorie-chiave”). I miei ultimi tre anni calcistici in Italia sono indimenticabili. Vincerà uno scudetto, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, tre Coppe Italia e due Coppa delle Coppe. Individuate tre ditte produttrici e una società di import-export nelle province di Torino, Perugia e Brescia. Comunque c’è tempo per sentirle telefonicamente ogni giorno e puoi comunque rivederle un mese per le vacanze di Natale e tre mesi per le vacanze estive. I ragazzi avevano poi un mese di tempo per rispondere agli interrogativi e per inserire le risposte in una scatola, che avevamo lasciato in segreteria. E che l’assenza di un “piano B”, in un paese che solo un mese fa per un altro tifone ha registrato 3 vittime e un milione di case senza energia, è sorprendente.
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