LIVORNO – Mauro Lucchesi è morto a 74 anni stroncato da un malore e in molti in queste ore lo stanno ricordando mettendo in primo piano la sua livornesità autentica. Basti solo dire che sulla sua bancarella, oltre alle maglie da calcio e a una serie di articoli amaranto, si trovarono le prime maglie ironiche su Berlusconi quando era presidente del Milan e che Lucchesi fu tra gli ideatori della celebre trovata delle bandane sulla testa dei tifosi quando il Livorno giocò in trasferta a San Siro. Da lì in poi la lunga trafila tra serie B e Lega Pro con le maglie di Ascoli, Juve Stabia, Pavia, Lecce, Pro Vercelli. Potrebbe invece essere dell’undici titolare Borriello, un altro ex a maglie invertite, che l’anno scorso ha vinto lo scudetto con il Milan per la presenza nella prima giornata contro il Lecce. Molti di questi hanno giocato a maglie invertite, altri per un nulla non si sono accasati in quella che oggi pomeriggio ritroveranno come avversario. C’è anche chi oggi pomeriggio salterà l’appuntamento tanto atteso: si tratta di Mexes. E pensare che per qualche giorno quest’estate c’è stata anche la possibilità che tornasse: poi, le scelte della nuova Roma targata DiBenedetto – complice anche l’elevato ingaggio che Aquilani percepisce – sono state altre.
La verità è che Alberto, a differenza di altri, se non fosse stato costretto non sarebbe mai andato via: «In cuor mio, pensavo di rimanere a Roma per tutta la mia carriera, un po’ come De Rossi e Totti – ha spiegato tempo fa – Poi la società, che l’anno precedente aveva rifiutato di cedermi, ha invece deciso di accettare l’offerta del Liverpool». Una storia, quella di Totò in giallorosso, fatta di gol, amicizie nate e stroncate in breve tempo con ‘ragazzate’ pagate a caro prezzo. Non muterà invece l’accoglienza che gli riserverà l’Olimpico, ferito e tradito da un talento che per molto tempo ha adottato quasi fosse un figlio. Il design contemplava anche l’azzurro nel girocollo e qualche striscia dorata, tra cui anche la scritta Italia sul retro, per richiamare le vittorie passate della squadra; il tutto con lo stemma posto centralmente. Il campionato è stato concluso al quinto posto – posizione raggiunta sul finire del girone d’andata e consolidata nel corso del ritorno – con 38 punti conquistati, frutto di 12 vittorie (tra cui il primo trionfo in Serie A nel Derby vinto per 3-0 sul terreno del Milan), due pareggi e 8 sconfitte. Tra la settima e la quindicesima giornata la squadra ha inanellato nove vittorie di fila, che ha consentito la conquista e il consolidamento del secondo posto in classifica.
E sempre con la maglia del Milan Beretta ha fatto il suo esordio in serie A nella stagione 2010/11 (che vide i rossoneri vincere lo scudetto, ndr) a San Siro contro il Bologna, entrando al posto di Antonio Cassano. Giacomo “Jack” Beretta è un nuovo attaccante del Foggia. Venticinque anni compiuti lo scorso marzo, Beretta arriva dal Milan a titolo definitivo, e ha già raggiunto i suoi nuovi compagni nel ritiro di Castel di Sangro: “Sono felicissimo di essere arrivato in questa piazza molto importante, le impressioni sono tutte positive, ho conosciuto il mio nuovo gruppo, un gruppo affiatato e assolutamente positivo”, le prime parole da attaccante rossonero. Beretta ritrova mister Stroppa che già lo ha allenato quando il tecnico rossonero allenava il Milan primavera. A Foggia, con un tecnico che lo conosce bene, la chance per potersi rilanciare. Il difensore, infatti, è rimasto a casa in extremis per un infortunio alla mano.
Nel 2004, infatti, proprio l’attuale direttore generale, Baldini, fece di tutto per portarlo a Roma, salvo poi arrendersi quando la Juventus con un blitz riuscì a convincere l’attaccante ad andare a Torino. JUVENTUS (terza maglia) – ufficiale L’architettura e l’industria della città di Torino sono i temi che ispirano il terzo kit della Juve. La Roma è capolista con 11 centri, il Milan quarto con 9. Nel mezzo Juventus e Palermo, seconde a pari merito, a quota 10 ciascuna. Chi invece a Roma tornerebbe anche a piedi è Amelia, terzo portiere nella Roma scudettata di Capello. Ogni seduta di mercato, Marco si lascia andare a vere e proprie dichiarazioni d’amore nei confronti della sua ex squadra: «Tutti sanno che sono un tifoso della Roma e che tornerei subito – ha detto anche quest’estate – Anche i dirigenti del Milan sono a conoscenza di questo. Già, c’è anche lo svedese in questa particolare storia d’intrecci.