Le maglie di fine anni 1960 e di tutti gli anni 1970, a livello di design, sono state apprezzate particolarmente dai tifosi di calcio. Poi sarebbe anche opportuno, ma capisco che ormai il livello intellettivo generale è troppo basso per accorgersene, riconoscere che evocare il “razzismo” è come al solito estremamente superficiale e fuorviante. Sono realista. Non c’è, minimamente, paragone tra il livello di talento di chi disputa le due differenti leghe. Sono quattrini del governo. Sono esaltate le fotografie in cui un Andrea Pirlo con la maglia troppo larga del Brescia guarda nostalgico l’area di rigore del Cittadella in un mattino nebbioso al Rigamonti nel 1998, ma MAI mostrare una foto di Pirlo al Metropolitan di New York, o con la maglia della Juve. Ma potrebbero lasciare Vicenza anche Andrea Cocco e Stefano Giacomelli, due grandi protagonisti della stagione scorsa. E così ecco la conferma ufficiale alle “voci” che volevano in arrivo questo ragazzo di 27 anni, nato a Padova da una famiglia originaria di Este, di scuola Inter e con un bagaglio di esperienze importante fra Modena, Cremonese e Pro Piacenza, club di Lega Pro in cui ha giocato nell’ultima stagione. Spero di sapere al più presto di sapere chi devo ringraziare per queste belle notizie, direla nuova società è troppo semplice, qualcuno ci sta ridando dignità con decisioni importanti, via tutti i protagonisti di questo bruttissimo film durato 4 anni, solo al pensiero di chi era in mano l’ascoli calcio mi vengono i brividi, per fortuna ci stiamo mettendo tutto alle spalle, anche se ci sono tante cose ancora da cambiare, la società dovrà fare molta attenzione a chi cerca di saltare la barricata e riciclarsi, ce ne sono parecchi, intanto via Ascoli Picchio e via chi ha fatto dell’Ascoli il suo giochino.
Chitoi: Sì, il punto è proprio quello: al tifoso italiano medio piacciono le cose brutte. Ma a noi le cose alla tedesca non piaceranno mai (Borussia a parte, e per alcuni). La vincitrice del campionato, insieme alla squadra classificatasi come seconda, accede alla Champions League, mentre la terza classificata si qualifica per i playoff di Champions. Chitoi: Club Oyster mentre mi guardo Crotone-Pescara. Ⓤ Sono d’accordo. Deulofeu, Lapadula, Suso, tutti pronti per uno spot Opel di quelli strani con le città che si trasformano mentre il protagonita guida l’auto e loro sono vestiti un po’ elegante-hi-tech e fanno la faccia furba e sexy. “passato” ideale. Poi c’è il fattore Vardy, Mahrez, Ranieri: tutte storie di rivincite personali e della provincia – quello stesso concetto di rivalsa che per Balotelli, se vincesse la Ligue1 a Nizza, probabilmente non varrebbe. Chitoi: Esatto: c’è il culto dell’uomo che andava a lavorare in fabbrica vs il metrosessuale con cui si identifica il calciatore tipo, Ranieri che era criticato da un peccatore di hybris come Mourinho, quindi un po’ la tisis dell’arroganza e il fatto che fino all’anno scorso nessuno conosceva il Leicester e quindi sembrava qualcosa di alieno, la vera favola di provincia. Il Cagliari era tutto per tutti e io capii che non potevo togliere le uniche gioie ai pastori.
La visione nostalgica si compone anche di una dimensione anti-urbanistica, di campi brutti e freddi (non che Leicester lo sia, ma comunque), in tutto e per tutto luddista. Suttttuuyy: Poi il Leicester non è “spettacolare” (nell’accezione guardioliana del termine). Suttttuuyy: Esatto. Non c’è un solo elemento di coerenza in questa nostalgia posticcia: prendi l’esaltazione per gli Hubner che fumavano e bevevano come muratori degli anni ’50, e contemporaneamente la censura morale contro i “giovani viziati” che vanno in discoteca, spendono, si fanno i tatuaggi e non disdegnano l’alcol. Suttttuuyy: Stavo per dire “Ma lui ha vinto il Mondiale, è nostalgico per definizione”. Suttttuuyy: Metto sul tavolo la contrapposizione Icardi vs Mandzukic. Chitoi: Hai visto quanto si sbatte e quanto non si lamenta Mandzukic? Chitoi: Ma ti ripeto, per quanto poi in realtà non sia davvero il problema fondante, non c’è nulla di positivo nella nostalgia proposta da questo tipo di persone.
Lo spareggio per il primo posto in classifica venne disputato a Catanzaro e terminò a reti inviolate dopo i supplementari. Pensa fare la spesa dopo Udinese-Chievo, nello stesso posto. Ma solo perché al posto di Tmc nei video c’è il bumper di Bt Sports. Quando ho iniziato ad andare in tribuna stampa, il Genoa riceveva richieste d’accredito solo via fax! Non c’era nessuno. Cate parlò con le vicine, dal balcone. ’è più per nessuno! E intanto trova pure il tempo per recarsi a una festa in visita di un ultras già condannato. Al catalogo si sono aggiunti con il tempo i prodotti di marchi internazionali come York per i bilancieri olimpici e le flange, Togu per i dischi propriocettivi e le palle ginniche, i prodotti Gymstick. Chitoi: Ma anche l’Udinese, per dirti, in realtà è provincia, ma nel concreto credo sia anti-nostalgica. Nel circolo di luce delle torce apparvero un ventre prominente, grinzoso e grigio come la pietra, e una clava che sembrava ricavata da un tronco d’albero. Ignorando completamente che nel tifo vero si nascondono, nemmeno troppo velatamente, sacche di fascismo e razzismo da decenni. Il tifo “vero”, fatto anche di scontri, è meglio del tifo educato e della partita vista come intrattenimento di un paio d’ore.
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