La prima, l’anno scorso in Cile. Schäfer propone un 4-4-2 accorto, tant’è che in Cile, l’anno scorso, perse tre partite con un gol di scarto appena. Segna il suo primo gol con gli inglesi, nel match dei sedicesimi di Europa League del 22 febbraio contro il Porto, partita che finirà 4-0 sancendo il passaggio del turno della sua squadra. Il club blaugrana festeggia anche Lamine Yamal, primo nel Premio Kopa (Miglior Under 21). Italia ben rappresentata per quel che riguarda il premio di “Coach of the year” (miglior allenatore) con Carlo Ancelotti vincitore, davanti tra gli altri a Gian Piero Gasperini. Dopo una lunga esperienza in Germania (da giocatore, poi da allenatore) si è trasferito in Camerun nel 2001. Ha disputato la Coppa d’Africa, ottenendo buoni risultati. Con i club ha vinto tre volte la Coppa del Re (con il Betis nel 2004-2005 e nel 2021-2022 e con il Valencia nel 2007-2008) e ha raggiunto una finale di Coppa Italia (con la Fiorentina nel 2013-2014). A livello individuale, nella stagione 2001-2002 è stato premiato come miglior giovane rivelazione dalla rivista sportiva Don Balón.
Accasatosi nel 2000 al Villarreal, vi milita per un altro biennio, per poi concludere la carriera in Scozia con il Livingston, di cui veste la maglia solo 3 volte dal gennaio al maggio 2003. Con il club scozzese esordisce alla 28ª giornata di Scottish Premier League, nella partita vinta per 1-3 in casa del Partick Thistle. La partenza dei viola non fu ottima, incappando nell’unica sconfitta stagionale con l’1-3 interno subito dal Bologna il 3 novembre 1968, riuscendo tuttavia a recuperare terreno nei confronti di Milan e Cagliari, lasciando però ai sardi il titolo di campione d’inverno il 26 gennaio 1969. Nel girone di ritorno la squadra toscana continuò a lottare con rossoneri e rossoblu, fino a compiere il sorpasso ai danni delle rivali il 9 marzo 1969 con la vittoria con il Lanerossi Vicenza; i viola tennero le distanze dalle avversarie grazie a un rendimento costante e l’11 maggio, con la vittoria a Torino contro la Juventus, ottennero la certezza matematica della conquista del loro secondo scudetto, terminando il campionato con 4 punti di distacco dal Milan.
In UEFA Champions League, dopo aver concluso a punteggio pieno il girone, i blancos eliminano il Lipsia agli ottavi (vittoria 1-0 in Germania e 1-1 casalingo), il Manchester City detentore del trofeo ai quarti (3-3 all’andata in Spagna e 1-1 dopo i tempi supplementari al ritorno in Inghilterra, poi 4-3 ai tiri di rigore) e il Bayern Monaco in semifinale (2-2 all’andata in Germania e 2-1 al ritorno in casa), per poi battere per 2-0 il Borussia Dortmund in finale con reti di Dani Carvajal e Vinicius. Nonostante una buona capacità offensiva, con Claudio Desolati autore di 10 reti, il campionato dei viola non fu brillante e, complici anche le numerosi reti subite, si classificarono al nono posto. Per il campionato 1973-1974 la panchina venne affidata a Luigi Radice che continuò a puntare sui giovani come Vincenzo Guerini, maglia real madrid nera molti dei quali esordirono in nazionale italiana in questi anni. Quella Fiorentina, con Montuori centravanti, vinse anche la Coppa Grasshoppers del 1957, la Coppa delle Coppe e la Coppa Italia 1960-1961. Perse invece le finali di Coppa Italia nel 1958 e nel 1959-1960 e di Coppa dei Campioni, arrendendosi soltanto al Real Madrid di Di Stefano e Puskas nel 1956-1957, allo stadio Santiago Bernabéu.
In virtù delle cinque vittorie consecutive nel torneo, al Real Madrid fu conferito il trofeo originale e fu dato il diritto di vestire la coccarda d’onore dell’UEFA. Senza il bomber, l’Uruguay ha quasi sfigurato al Mondiale 2014 e alla Copa América 2015, mentre nel 2011, con Luís in campo, la Copa l’ha vinta. L’Uruguay ha vinto in tutto 15 edizioni. La storia – L’Uruguay vinse la prima edizione nel 1906. Quell’anno parteciparono appena quattro squadre, in Argentina, dove si giocava, e in finale l’Albiceleste batté proprio gli argentini. Le stime – Secondo La Afición, gli organizzatori della Copa100 stimano di ottenere 120-180 milioni di dollari in biglietti e almeno altri 100 tra sponsor e diritti tv, per un totale di 300 milioni. Ora sulla loro strada e su quella dell’Atalanta arriva il Real Madrid per un’altra notte magica, una di quelle partite che da queste parti aspettano da una vita e che non fa parlare di altro nei bar, nelle strade, perfino nelle sale d’attesa degli ospedali.
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