La seconda guerra mondiale era appena iniziata, ma il calcio non si ferma. All’inizio sembrava quasi certo anche l’acquisto di un giovane Carlo Parola, che però non può trasferirsi, poiché era occupato col servizio di leva. La Pistoiese (che nel frattempo era stata rifondata come Associazione Calcio Pistoia dopo il collasso finanziario del 1937) gioca l’ultimo campionato nel 1939-1940 prima di un lungo stop a causa del conflitto mondiale, poiché le difficoltà societarie divennero enormi sia dal punto di vista umano che economico; pertanto, anche a Pistoia, seguendo l’esempio di altre società, si decide di cessare ogni attività agonistica. All’ora di pranzo si fermò quindi a mangiare in un ristorante lungo il tragitto, riprendendo la corsa solo all’arrivo del resto del gruppo. Scolpite nella memoria collettiva restano la coreografia del settore nord clivense che, in riferimento al coro della Curva Sud “E quando i mussi volarà faremo el derby in Serie A”, fece sventolare sopra lo stadio il fantoccio di un asino (chiamato “musso” in veronese) come risposta, oltre che l’esultanza di Alberto Malesani, prodottosi in una sfrenata corsa verso la propria curva al fischio finale. Andrea Sorrentino, Bobo, corsa contro il tempo per trasferirsi e giocare, in la Repubblica, 6 gennaio 2006, p.

Gianni Piva, Vieri regala la finale all’Inter, in la Repubblica, 19 maggio 2005, p. Corrado Sannucci, Milan, finalmente Gilardino, in la Repubblica, 27 ottobre 2005, p. Il 12 ottobre 2005, sotto la gestione di Marcello Lippi, gioca la sua ultima partita proprio contro la Moldavia, la stessa avversaria del suo debutto, segnando il suo ultimo gol azzurro. Nella seconda gara contro la Croazia porta in vantaggio l’Italia che, nonostante tutto, viene sconfitta per 2-1 dalla squadra avversaria. Risulta decisivo già dalla gara d’esordio contro l’Ecuador, vinta per 2-0, nella quale segna la sua seconda doppietta in maglia azzurra. Giancarlo Padovan, Vieri alla Lazio per 55 miliardi;, in Corriere della Sera, 28 agosto 1998, p. Mario Gherarducci, «All’Inter oggi c’è un mio sosia: Vieri», in Corriere della Sera, 13 novembre 2003, p. Alberto Costa, «Italia e Francia da ammirare, Brasile da fischiare», in Corriere della Sera, 5 giugno 2002, p. Andrea Sorrentino, Grande Vieri, l’uragano del gol è il Michael Jordan dell’Inter, in la Repubblica, 2 dicembre 2002, p.

Giulio Cardone e Gianluca Moresco, L’Inter fa la follia del secolo, in la Repubblica, 9 giugno 1999, p. Giulio Cardone e Gianluca Moresco, Vieri all’Inter per 100 miliardi, in la Repubblica, 8 giugno 1999, p. L’attaccante dei record, in la Repubblica, 8 giugno 1999, p. Con 24 reti in 23 presenze in Serie A nella stagione 2002-2003, risulta essere l’attaccante con la media realizzativa più alta (1,04) nella storia dei capocannonieri della competizione. Lo stesso Marcello Lippi, nel 2015, dichiarerà che la distorsione al ginocchio rimediata da Vieri nella primavera del 2006 fu l’unico motivo per cui l’attaccante bolognese non fece parte della selezione italiana al campionato del mondo 2006, vinto proprio dagli Azzurri. Reinventatosi disc jockey, nel luglio del 2019 pubblica il suo primo singolo, The Chance, realizzato con il dj Luca Cassani e la cantante Lara Caprotti. Al campionato d’Europa 2004 gioca tutte le tre partite dell’Italia, ma senza andare a segno; la nazionale italiana viene eliminata al primo turno. Nel 2013 è protagonista insieme all’ex compagno di nazionale Marco Delvecchio del programma tv Bobo&Marco – I Re del ballo in onda su Sky Uno. Tra club, nazionale maggiore e nazionali giovanili, Vieri ha giocato globalmente 552 partite segnando 272 reti, alla media di 0,50 gol a partita.

Agli ottavi di finale la squadra mette in difficoltà il Belgio, poi classificatosi terzo e prevalso sui nipponici in rimonta, siti magliette calcio con un gol segnato in zona Cesarini. Quarti di finale di Coppa Italia. Sorpresa perché quell’azzurro-granata non solo sta bene ma ricorda da vicino il periodo in cui questo club faceva la differenza vincendo la Coppa delle Coppe e l’FA Cup. Perché non è fuggito, perché ha accettato questa tremenda situazione, perché non si è turbato, perché è stato sempre pronto a rispondere a chiunque della speranza che era in lui? La sera stessa, Shaggy e Scooby fanno compagnia a Fred per riposare, e inavvertitamente, cade la foto di una donna dallo scaffale, che Shaggy dice essere la madre deceduta di Fred, morta quando era molto piccolo. Fino alla metà degli anni 90 l’ipotesi di una stracittadina veronese sembrava alquanto improbabile: il Verona era infatti l’unica esponente calcistica cittadina a competere nel calcio professionistico, stabilmente affermatasi in Serie A tra gli anni 70 e 80, e raggiungendo il suo massimo periodo di gloria con la vittoria dello scudetto nella stagione 1984-1985, tuttora considerata tra le più grandi imprese nella storia del calcio italiano.