Fino agli anni 1970, l’unica strada percorribile dagli sponsor per ottenere visibilità nel calcio italiano era limitata alla cartellonistica negli stadi e alla pubblicità nei mass media; in questo senso, è rimasto famoso l’operato della Stock, che coi suoi slogan pubblicitari all’interno del programma radiofonico Tutto il calcio minuto per minuto dedicati al brandy Stock 84, vide accrescere notevolmente la sua notorietà nel Paese. Anche in questo caso, al termine dell’accordo, la Lega B ha continuato a permettere l’inserimento di pubblicità sui pantaloncini. Dalla stagione 2019-2020, nuova maglia della juve anche la Lega Pro permette ai club di inserire sulla manica sinistra uno sponsor della dimensione massima di 50 cm². Dalla stagione 2016-2017 la Lega Pro ha concesso l’incremento dello spazio totale dedicato ai marchi pubblicitari sulla parte frontale della maglia a 350 cm², con il limite massimo di 250 cm² destinabili a un singolo sponsor. Quanto a nuovi esperimenti, nell’annata 2000-2001 la Juventus tentò, dopo la Fiorentina tre anni prima, a proporre una maglia recante due marchi pubblicitari, seppur (come fatto a suo tempo dal Perugia) “mascherando” il secondo sponsor in una fornitura tecnica: al posto del logo del fornitore delle divise, Lotto, fu infatti inserito quello di un secondo marchio commerciale, CiaoWeb.

"La leyenda del Lagarto de Jaén" art editorial illustration flat flat illustration illustration jaen lizard nature spot illustration tale texture vector La stagione 1978-1979 fu dunque la prima a permettere alle squadre italiane, in corso d’opera, di esporre sulle proprie divise da gioco un marchio commerciale, seppur molto piccolo e riguardante unicamente il settore tecnico: in totale, 13 squadre su 16 di Serie A sfruttarono questa possibilità. 2020-2021 tramite il marchio TIMvision, assumendo il nome di TIMvision Cup. Con la stagione 2020-2021 la Lega Pro porta a sette il numero massimo di sponsor applicabili sulle divise da gioco, con l’introduzione del secondo back sponsor; lo spazio totale riservato agli sponsor sul retro della maglia è di 350 cm² con lo sponsor principale di dimensioni massime di 200 cm² e per il secondario di 150 cm². Nella nostra collezione troverai modelli in tonalità autentiche e con stemmi e loghi delle squadre, così potrai sempre fare il tifo o dare il massimo in campo con uno stile impeccabile, in casa o in trasferta.

Dal 1978 anche la classe arbitrale, come le squadre, poté esporre sulle proprie divise il marchio del fornitore tecnico. Gli sponsor delle squadre, sia tecnici sia commerciali, fanno la loro comparsa anche su altri indumenti quali pettorine, giacconi e berretti eventualmente indossati da giocatori, allenatore e staff seduti in panchina, oltre che sulle panchine stesse e sui cartelloni pubblicitari posti appositamente nelle zone delle interviste pre e post partita e anche delle conferenze stampa, facendo quindi da sfondo a quest’ultime. Dal 1998, altra prima volta, i principali partner commerciali delle nazionale maggiore cominciarono a trovare visibilità nelle partite interne, su teloni posti ai fianchi delle porte; questo metodo di sponsorizzazione, inizialmente occasionale, è divenuto consuetudine dal 2011 in poi. Il primo fu József Viola, che dal 1924 al 1928 ricoprì le vesti di giocatore-allenatore alla Juventus, per poi trasferirsi a Milano nelle due stagioni successive e ritornare a Torino nel corso del 1929. Lo stesso percorso, anche se con maggiore successo, fu compiuto da Giovanni Trapattoni, primatista di presenze in panchina nella storia del derby d’Italia con 46 gare, avendo partecipato a tutte le sfide nel periodo 1976-1994; il Trap, autore del ciclo leggendario della Juventus nel decennio 1976-1986, fu anche il primo allenatore a conquistare il tricolore in entrambe le piazze: infatti, dopo i 6 scudetti del succitato periodo a Torino, vinse il campionato anche all’Inter durante la stagione 1988-1989, prima di chiudere la sua esperienza quinquennale a Milano nel 1991 e tornare alla corte di Madama.

A seguire premi su Cimeli sportivi e poi su Cimeli di calcio. Uno dei modi più comodi per seguire le partite di calcio in diretta è attraverso gli abbonamenti ai servizi di streaming sportivi. Chievo fu quindi la prima squadra ad accordarsi con due differenti sponsor contemporaneamente per la stessa competizione, esulando dalle regole imposte nel 1998. Era però possibile per una squadra, rescindere un contratto di sponsorizzazione e firmarne un altro con un diverso marchio commerciale da mostrare all’interno della medesima competizione (come accadde nel caso dell’Udinese nella stagione 1998-1999); in questo caso però, la squadra era tenuta a firmare solo un contratto di sponsorizzazione alla volta. Nel 1999 esordì il primo sito web dedicato interamente alla raccolta anche se l’album era già stato presentato nei due anni precedenti nel sito ufficiale della Panini. Serie A TIM. Fino all’edizione 2009-2010, tale operazione ha riguardato anche la Serie B, ovvero fin quando i due massimi campionati calcistici nazionali sono stati gestiti dalla stessa lega.