Io non voglio essere classificato fra i «fannulloni» del Ministro Brunetta, e credo che far lavorare il Parlamento per due giorni a vuoto – perché tanto già si è deciso che c’è un emendamento governativo su cui poi verrà posta la fiducia – significa farci giocare come bambini, perché tanto poi arriverà il pastore che ci dirà: questo è il provvedimento, questa la fiducia: prendere o lasciare. Ed è in questo senso che, ancora in premessa, ricordo che il Parlamento è fatto di Aula e di Commissioni e che il lavoro svolto in Commissione – devo dire anche con il contributo dell’opposizione – è stato defatigante, lungo e difficile ma sicuramente – poi cercherò di esporlo – anche costruttivo rispetto ai contenuti del testo. MARINO ZORZATO, Relatore per la V Commissione. Nell’intervento che mi accingo a fare, do per certo e scontato che quanto il Ministro Vito ha dichiarato in sede di Commissioni riunite – e cioè, quanto il rispetto dei lavori delle Commissioni sia contenuto nel testo del Governo (e ragiono in questo senso) – e che quanto il ministro Vito e i presidenti di Commissione hanno detto nel corso dei nostri lavori – ossia che il testo sarebbe stato quello che le Commissioni avevano elaborato, ad eccezione di alcune materie non trattate, ma annunciate dal Governo – sia quanto noi abbiamo prodotto, e credo che così sia.

La conseguenza logica è la seguente: ascoltiamo i due relatori, ascoltiamo il Ministro, al termine sospenderò la seduta per dar modo alla Presidenza di valutare l’ammissibilità di tutto il maxiemendamento, e soltanto nel momento in cui il maxiemendamento sarà licenziato e portato a conoscenza dei gruppi in quel momento inizieremo gli interventi in sede di discussione sulle linee generali.Pag. Ha certamente ragione l’onorevole Quartiani quando dice che diventa difficile iniziare la discussione sulle linee generali quando vi è un maxiemendamento che la stessa Presidenza sta ancora valutando, essendo stato presentato ieri. Per adesso, però, il problema non esiste, contrariamente a ciò che confermano gli ultimi dati OCSE, che assegnano all’Italia la maglia nera quale Paese europeo con il più basso indice di donne occupate: la stessa maglia nera guadagnata, nel campo degli investimenti, per la scuola e per la ricerca, ignorate completamente dal decreto-legge in discussione. E allora dico: perché preannunciare ipocritamente la fiducia, lasciarci giocare per un giorno o un giorno e mezzo su una discussione che tanto non serve a nulla, senza poter affrontare nel merito subito quel che c’è da affrontare?

Cercando di raccogliere alcune delle indicazioni che sono giunte dal dibattito, credo che sia doveroso ascoltare adesso i due relatori perché riferiscano quanto è stato fatto dalle Commissioni medesime nel corso delle molte ore di discussione che le hanno impegnate. Nel tempo la maglietta Napoli ha subito variazioni cromatiche di diverso tipo, nel corso degli anni le mode hanno influenzato i modelli, napoli maglia 2024 le tonalità ed inserti di ogni tipo. Il Governo Berlusconi si è trovato a dover fronteggiare un grave deterioramento del quadro economico internazionale ed europeo, ed ha messo mano immediatamente ad interventi incisivi per ridare slancio all’economia e intervenire, quindi, in modo riduttivo sulla spesa corrente, evitando qualsiasi inasprimento fiscale ed operando, invece, in senso riduttivo (ecco allora l’eliminazione dell’ICI sulla prima casa e la detassazione degli straordinari e dei premi di produzione). In questa situazione si è inserito il grave deterioramento dell’economia statunitense generato dalla crisi dei mutui che appare, di giorno in giorno, sempre più drammatica. Non penso che in Italia vi siano problemi etnici, linguistici o religiosi: vi sono motivi seri di responsabilizzazione dei territori, cui noi non siamo contrari, purché si riparta dalla centralità dei diritti della persona.

Perché è inutile prendere in giro tutti noi come state facendo in questo momento (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori). Noi dell’Italia dei Valori, su alcuni punti di merito contenuti nel provvedimento, crediamo anche di poter dare una mano perché vengano approvati. Il contributo che il Parlamento può dare al proprio ruolo viene meno solo perché si dà meno tempo o, nella storia del Parlamento, abbiamo visto che il tempo a disposizione non è certamente sinonimo del fatto che il Parlamento conti di più? ANTONIO DI PIETRO. Ascolti anche me, se non le dà fastidio. Il Ministro Tremonti è molto bravo, e l’ha ripetuto anche questa mattina, a ragionare di speculazione, di globalizzazione e di finanziarizzazione dell’economia, ma questi argomenti, che pur sono interessanti nel dibattito accademico, politico o che sono anche importanti nel nostro confronto sugli strumenti di programmazione economico-finanziaria e sui provvedimenti che riguardano la manovra per i prossimi anni, rischiano di essere però dei comodi alibi per non intervenire.

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