Il gol di Eto’o, per uno che si vanta di avere Faccetta nera come suoneria del telefonino (Dio li fa e poi li accoppia), è un colpo troppo duro. Ma è anche vero che per leggere determinate situazioni difensive in anticipo bisogna avere una certa intelligenza calcistica, e in questo Blanc è un campione del mondo, in tutti i sensi. Anche il Milan è molto impegnato sul fronte delle cessioni. L’arbitro, sconcertato, sta per ammonirlo ma si ferma di fronte all’applauso di tutta San Siro: l’ultimo intervento pulito di Ringhio si era visto nel 2001, in un’amichevole precampionato. Ma quella volta non riuscì ad averlo proprio perché era arrivato il Milan. La versione a manica lunga, che “simulava” una mezza manica – secondo il format descritto più sopra – dalla quale si “estendeva” il resto della manica lunga, il cui polsino era azzurro. La jersey presenta un template semplice, caratterizzato da manica Raglan a cucitura curva (evidenziata da un profilo bianco) e da scollo a “V” incrociato, con il lembo sinistro dell’orlo che si sovrappone al destro. Il bordino posto sull’orlo del corpino si interrompeva sui due fianchi, coprendone solo la parte anteriore e quella posteriore; similmente, il brodino sull’orlo della mezza manica lo avvolgeva parzialmente, lasciando libera la zona laterale.
I calzettoni, azzurri con risvolti bianchi, avevano, sia sul retro sia sul fronte, due linee verticali bianche: in particolare, sul fronte, le due linee si univano, nella parte bassa, milan maglia 2024 formando un arco che avvolgeva il logo del club. Nella stagione 1997-1998 la maglia presentava nella parte inferiore una caratteristica serigrafia del logo sociale. Altri dettagli particolari: il logo Milan presente sulla banda rossonera sarà innovativo e stilizzato, diverso dal consueto stemma attualmente presente sulle maglie e anch’esso in color argento. TORINO (terza maglia) – ufficiale Base color grigio antracite con diverse sfumature arancioni. LAZIO (trasferta) – ufficiale E’ il blu il colore dominante della seconda divisa. Nel terzo incontro ufficiale invece, il 6 gennaio 1911, comparve per la prima volta l’azzurro. Dunque dopo lo scambio tra Domoraud e Helveg del gennaio scorso e quello più recente tra Pirlo e Brncic, le due società milanesi hanno messo in piedi un altro affare con Guly per Brocchi. Un giro di mercato coinvolge i centrocampisti delle due società milanesi Guly e Brocchi si scambiano le maglie Cuper avrà l’ esterno che voleva E oggi arriva anche Georgatos Il Milan, dopo Ba, cede pure Chamot all’ Olympique Marsiglia. Lo vuole il Saragozza, ma appare favorito l’ Alavés che punta anche su Daniele Daino e Cyril Domoraud.
Rinvio per Coloccini all’ Alavés, che vuole Daino e Domoraud MILANO – Hector Cuper è stato accontentato: avrà Guly per puntellare anche la fascia sinistra. C’è anche chi sospetta si tratti di un astuto schema di Allegri: tutta l’Inter, infatti, si ferma basita (per lo stop riuscito). Esaltato dai cori dei tifosi, che organizzano un sit in pro Maldini e contro i giudici di Milano sotto la curva Sud, decide di onorare la fascia di competenza dell’antico capitano: al 27′ del primo tempo gli riesce uno stop. Una spallata di Coutinho lo fa volare fuori dal campo al 38′ del secondo tempo. Lui lo sa e si esalta: al 32′ del secondo tempo riesce addirittura a rubare palla in tackle a Sneijder senza fare fallo. La cosa lo rasserena: riesce senza fatica a difendere e a imboccare Nesta a metà di ogni tempo. Superato con qualche fatica lo scoglio del click day, è ormai ufficialmente regolarizzato come badante. I calzettoni sono anch’essi bianchi e decorati con quattro righine grigie al centro. I calzettoni sono anch’essi neri e decorati con quattro righine azzurre al centro. Questa divisa casalinga fu indossata in entrambi gli incontri: in semifinale con la Spagna la maglia e i calzettoni azzurri furono abbinati al pantaloncino blu navy, mentre nella finale per il terzo posto con il Belgio ai calzoncini bianchi.
Nel torneo mondiale, vinto dagli Azzurri, la nazionale scese in campo in sei incontri, su sette totali disputati, con la prima divisa nel suo abbinamento tradizionale che comprende maglia e calzettoni azzurri, con pantaloncini bianchi. I pantaloncini e i calzettoni sono bianchi con dettagli neri. Federazione e Lega Calcio che apriranno a questa soluzione solamente dalla stagione 1995-1996. Da non dimenticare, inoltre, un makeover fugacemente ammirato nel campionato 1981-1982, con il ricorso per la prima divisa a pantaloncini di colore rosso al posto dei tradizionali bianchi. Per la partecipazione dell’Italia alla FIFA Confederations Cup 2009, la Puma non realizzò nessuna seconda divisa speciale per il torneo. La vittoria dell’incontro e, più tardi, della competizione europea, fecero sì che la scaramanzia, ancora una volta, avesse la meglio e il marchio del partner commerciale rimase bicromatico per altre due stagioni, ovvero fino alla scadenza del contratto di sponsorizzazione. Con l’abituale creatività, risolve al meglio una situazione parecchio complicata. Lo sta già facendo, perché con Cuper non si scherza: «Lui esige tanto, con grande attenzione all’ aspetto atletico e anche disciplinare: la prerogativa principale è lo spirito di gruppo, tipo quello del mio ultimo Perugia, e con allenatori come lui o simili a lui – mi vengono in mente De Canio e Scala – ho sempre fatto risultati».